Weekend di Pasqua alle Terme

Dal 6 al 10 Aprile, vieni con noi a passare qualche giorno all’insegna del Relax, ma anche della Cultura, dell’arte e, naturalmente della buona compagnia!!!

Le Terme di Acqua Pia

Le Terme di Acqua Pia si trovano a Montevago una località dell’entroterra siculo, a metà strada fra Castelvetrano e Sciacca, nel comprensorio noto come “Valle del Belice”, in quanto attraversato dall’omonimo fiume.
Il complesso termale Acqua Pia sorge in località “Acque Calde”, a circa 7 chilometri dal centro cittadino di Montevago, a 85 da Palermo e a 90 da Agrigento.

La storia delle fonti termali di Montevago affonda le radici nel mito. Secondo una leggenda locale tramandata da secoli, presso le acque di Montevago erano usuali bagnarsi Cinzio e Corinzia, due giovani pastori della Valle del Belice. Dopo aver celebrato un rito in onore di Venere presso queste fonti calde, la dea donò ai due ragazzi il dono più ambito di sempre: l’immortalità, trasformando Cinzio in un fauno e Corinzia in una ninfa.
Per questo motivo la sorgente termale è conosciuta dall’antichità come “Fonte Sacra”, e il loro potere curativo è associato sin da epoche remote all’anelito verso l’immortalità, che si favoleggiava donata ai due mitici pastori.

È possibile soggiornare con il camper all’interno del parco termale, in un’area dedicata immersa nel verde di un antico agrumeto.

Il biglietto giornaliero permette di accedere all’intero parco termale, alla sorgente con le cascatelle dove si può usufruire di un idromassaggio naturale, ed alla piscina semi-olimpionica con acqua termale.
All’interno del parco termale si può inoltre usufruire del servizio bar, ristorante e pizzeria.
L’occasione giusta per una giornata da trascorrere all’insegna del benessere naturale!

Gli Archi di Pane di San Biagio Platani

La Pasqua a San Biagio Platani risente, nei colori e negli addobbi, degli influssi della dominazione spagnola.

Quella di San Biagio Platani è un’antica tradizione che ha origine nel ‘700, quando la popolazione era divisa in due confraternite, i Madunnara e Signurara, i quali, nelle settimane precedenti la Pasqua, si sfidavano in segreto nella realizzazionee nell’allestimento di questi spettacolari archi che avrebbero fatto da scenografia alla processione e all’incontro tra la Madonna e il Cristo Risorto.

In questo piccolo centro agricolo in provincia di Agrigento, è ancora oggi usanza allestire questi splendidi archi realizzati con materiali naturali come canne, agavi,salici, rami di alloro, rosmarino e palme, che riproducono fedelmente fontane, portali e facciate di chiese, alte fino a 13m.

A decoro degli Archi di Pane di San Biagio Platani, sono poste le Nimpee, particolari lampadari artistici colorati da collane di datteri e pasta e mosaici realizzati con cereali, fiori e frutta, che raffigurano il volto di Gesù, della Madonna o soggetti naturali. La festa rappresenta infatti il tripudio della Natura che rifiorisce.

Gli elementi più importanti sono le Cuddure, delle vere e proprie sculture di pane dalle forme artistiche più variegate: angeli, colombe, campane o altri simboli cristiani. In passato, il pane rappresentava un ex voto, lo si appendeva agli archi e dopo la celebrazione veniva offerto ad amici e parenti.

Scala dei Turchi

 

La Scala dei Turchi è costituita di marna, una roccia sedimentaria di natura argillosa e calcarea, con un caratteristico colore bianco puro. Prende il nome dai pirati Saraceni, impropriamente chiamati Turchi dalle popolazioni locali (così erano chiamate per convenzione le genti Arabe), che nel ‘500 usavano approdare sulla particolare formazione rocciosa per saccheggiare i villaggi della costa come l’attuale Realmonte.
La parete fatta a gradoni, da cui appunto il nome “scala”, rendeva facile l’approdo dal mare per le azioni piratesche, in un punto riparato dai venti e probabilmente anche poco controllato.