Area Archeologica di Selinunte
Il Parco Archeologico di Selinunte, con un’estensione di circa 377 ettari tra Parco e siti dipendenti, è uno dei più grandi siti del Mediterraneo. A ciò si aggiunge un patrimonio paesaggistico e naturalistico altrettanto considerevole. Esso possiede un patrimonio archeologico notevole, caratterizzato da un grande numero di templi, di imponente architettura dorica.
I resti della grandiosa città, con i suoi edifici pubblici e privati, mostrano un’avanzata cultura urbanistica che ha definito le aree della città con sofisticata progettualità messa a punto dai Greci fin dal momento della fondazione della colonia:
Acropoli, Agorà, Collina Orientale, Gaggera (segnata dalla presenza dell’importante Santuario di Demetra Malophoros, dal Santuario di Zeus Meilichios, dal Tempio di Hera), e il Battistero Bizantino. La recente scoperta del quartiere artigianale con le sue numerose fornaci arricchisce ulteriormente il denso quadro delle consistenze archeologiche.
Il Parco ospita diverse missioni italiane e straniere che svolgono una sistematica attività di ricerca scientifica. Numerosi sono infatti i reperti archeologici attualmente conservati nel Parco, una parte dei quali esposti all’interno del Baglio Florio. Notevoli sono i resti del tempio Y, testimonianza della più antica architettura dorica.
I “Misteri” di Trapani
Ogni anno, il Venerdì Santo a Trapani, si vive una grande emozione, ovvero il ripetersi di una tradizione secolare che rappresenta la passione e la morte di Cristo: La Processione dei Misteri. Si tratta di 18 gruppi scultorei più due simulacri, realizzati in legno, tela e colla tra il XVII il XVIII secolo dalle fiorenti botteghe artigiane trapanesi. La processione ha origini spagnole, e fu gestita dalla Confraternita del preziosissimo sangue e successivamente dalla Confraternita di San Michele. Nel corso degli anni venne affidata alle corporazioni artigiane, le maestranze, dalle quali, nel 1974 nacque l’Unione Maestranze che è la vera macchina organizzatrice di questo splendido ripetersi di una tradizione secolare che non ha mai perso il proprio fascino nonostante i patologici cambiamenti dettati dal passare del tempo.
Alle 14.00 in punto del Venerdì Santo, i Sacri Gruppi escono dalla chiesa barocca del Purgatorio, portati in spalla dai caratteristici “Massari” o da giovani volontari, accompagnati dal classico suono delle marce funebri intonate dalle bande musicali, per poi snodarsi lungo un percorso che tocca le principali vie della città, per quasi 24 ore e senza interruzioni. Durante la notte i Misteri percorrono le vie più caratteristiche e belle del centro storico, è stupendo vedere tutta la gente per le strade di notte con il rumore dei tamburi e in particolare delle ciaccole in sottofondo. I Misteri ti passano davanti velocemente tra una sosta e l’altra fino ad arrivare alle Barracche, è l’alba, le processioni si ricompongono, le bande ricominciano a suonare , e tra un’annacata e l’altra viene percorso l’ultimo pezzo del tragitto.
I riti della Settimana Santa trapanese rappresentano un merge fatto di storia, fede, tradizione e folklore, la cui storia è di fatto parallela alla storia di Trapani. Nonostante degli interventi di restauro conservativo, i Misteri di Trapani hanno conservato il proprio fascino, così come la processione in sé, grazie alla volontà di tutte quelle persone che se ne prendono cura con dedizione per tutti i 365 giorni di attesa che intercorrono tra un anno e l’altro.
Durante l’anno, i Sacri Gruppi sono custoditi nella chiesa del Purgatorio.
Saline di Marsala e Laguna dello Stagnone
La Riserva della Laguna dello Stagnone di Marsala è un luogo magico, fuori dal tempo. Un paesaggio naturale suggestivo, mozzafiato, di rara bellezza per i suoi colori, i profumi, per i ritmi lenti delle onde del mare che dolcemente cullano le piccole barche da pesca, per le emozioni che suscitano i tramonti, per le sue bianche saline con i mulini a vento. Per la sua storia.
La Riserva prende il nome dallo “Stagnone”, una laguna che si estende da Punta Alga fino a San Teodoro e che comprende anche quattro isole: Mozia, Isola Grande o Lunga, Schola e Santa Maria. È la più vasta della Sicilia ed è caratterizzata da acque molto basse. La Riserva Naturale dello Stagnone si estende dal litorale nord di Marsala, che guarda l’arcipelago delle Egadi, e proseguendo fino alla città di Trapani. Lo Stagnone nell’antichità, in particolare in epoca fenicia, era un luogo strategicamente importante per la presenza di Mozia, influente e sicuro centro commerciale fenicio per gli scambi tra Oriente e Occidente. Il periodo di splendore dello Stagnone si concluse con la conquista romana e rimase nel silenzio fino alle soglie dell’età moderna. Infatti, con un notevole salto di secoli, lo Stagnone tornò ad avere una funzione importante ai tempi della dominazione spagnola, nel XV secolo, quando lungo il suo litorale furono costruite le saline e quando si incrementò l’attività della pesca. Le saline sono ancora oggi una delle peculiarità della Riserva dello Stagnone e possono essere visitate. Così come gli imponenti mulini a vento che venivano e vengono utilizzati per il pompaggio dell’acqua e la macinazione del sale. Tra le caratteristiche che rendono unica la Riserva c’è comunque anche la presenza di numerose specie di pesci, polpi e crostacei. Le calde acque della Laguna e la scarsa profondità dei suoi fondali rendono, infatti, lo Stagnone un habitat ideale per la deposizione delle uova e per il ripopolamento ittico, peraltro tutelato dal regolamento della Riserva che prevede il divieto di caccia e di pesca subacquea e con le reti. Ma lo Stagnone è anche un piccolo paradiso per gli appassionati di ornitologia. In determinati periodi dell’anno diverse specie di uccelli migratori (cavalieri d’Italia, anatre selvatiche, aironi e fenicotteri bianchi o rosa) qui nidificano o sostano durante le loro migrazioni. La Riserva dello Stagnone accoglie, inoltre, una rigogliosa vegetazione tipica degli acquitrini salmastri mediterranei: la Palma nana, i giunchi e le salicornie.
Le Cantine Pellegrino
Le Cantine Pellegrino, fondate a Marsala nel 1880, rappresentano da sette generazioni un’icona dell’enologia siciliana ed una tra le cantine più importanti d’Italia. Affacciata nello splendido scenario delle Isole Egadi, la struttura offre differenti spazi tutti destinati alla valorizzazione dei grandi vini del territorio: vini bianchi, rosati e rossi, vini di Pantelleria e Marsala. Venite a scoprire la nostra storia e la passione che da sempre ci lega al territorio! Un viaggio guidato attraverso le Cantine Storiche tra centinaia di tini, botti e barriques dove da sempre riposa il Marsala. Durante il percorso si apprende la storia di questo celebre vino, a partire dalla scoperta da parte di alcuni famosi imprenditori inglesi fino ad arrivare alla Famiglia Pellegrino, una delle prime ad intraprenderne la produzione nel 1880. Numerose le stanze all’interno delle Cantine Storiche, dove sono racchiusi tesori e tradizioni, dalla Sala Botti Grandi alla Sala Botti Piccole, fino ad arrivare alla Sala Soleras, dove vengono svelate le tecniche di produzione del Marsala. Durante la visita si ha la possibilità di degustare tre differenti tipologie di questo vino, direttamente spillato dalle botti, in abbinamento a piccoli assaggi di specialità territoriali.